lunedì 23 maggio 2011

Sembra fantascienza, ma non lo è

Quanto è popolare questa frase? La sento ripetere nei documentari di Discovery Channel, la leggo di continuo nei testi di divulgazione scientifica, mi capita di udirla di persona se scambio quattro chiacchiare con chiunque abbia una minima preparazione di fisica o biologia. Sembra fantascienza, ma non lo è.
Si può applicare a tutto. Dalla Teoria M all'ingegneria genetica, dall'Energia Oscura alle dimensioni extra. Roba che, in effetti, sembra fantascienza.
Ma non lo è.
Quindi: cosa diavolo è (diventata) la fantascienza?
Qualcosa - come dicono alcuni - di non subordinato al progresso della scienza? Nel caso, allora, non converrebbe chiamarla Arturo, Marcello, Cagliostro invece che "fantascienza"? Sarebbe buffo, ma certamente meno paradossale.
Certo, inneggiare alla libertà creativa, non subordinata ad alcunché, piace a tutti. Salvo scoprire che Arturo, Marcello, Cagliostro a qualcosa sono subordinati: all'antropocentrismo, alla sociologia, alla metafora dei "sofferti tempi d'oggi", che - sempre per alcuni - è l'atto costitutivo della fantascienza. Con buona pace di Wells, Verne, Lovecraft e chi la fantascienza l'ha "costituita" sul serio.
Macché. Il discorso non torna. Arturo, Marcello e Cagliostro stanno occupando abusivamente un'etichetta.
E non è una faccenda solo italiana. Sembra fantascienza, ma non lo è un po' dappertutto.
Le eccezioni non mancano, per carità (chessò... un tv-show ben riuscito come Fringe). Ma sono poche. Abbiamo creato, con gli anni, delle "immagini" decisamente statiche. Il cyber-thriller, Ghost in the Shell, Matrix, le intelligente artificiali che schivano proiettili in stop-and-go in un futuro alla Orwell. Mentre la scienza, col suo potenziale spaventoso di idee, è altrove. Abbiamo barattato la fs con la fantasy, ovvero con un mito esteticamente coerente. E va bene così. Bisogna pur vendere, bisogna pure aspirare alla gloria e alla fama, bisogna pur essere "cittadini del presente", parlar per metafore, riflettere sulla società.
Ho un dubbio che somiglia a un tarlo fisso. Che la fantascienza sembri fantascienza, ma non lo sia affatto. Che sia invece una piccola porzione di scienza (la sociologia, se non la filosofia) con tanto fumo intorno.
E la fisica, la biologia, qualsiasi altra scienza? Qualsiasi altra idea?
Paraletteratura. Evasione. Gioco per bambini.
O parli dell'uomo, oppure sei morto.
Ma l'universo è grande...
No. O parli dell'uomo, oppure sei morto.
(Ivo Torello)

1 commento:

  1. Molto interessante questo post che pone un interrogativo interessante... Intrigante la 'mission' di questo blog. Vi seguirò con interesse.
    Buon lavoro.
    Michele

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